Neuroma di Morton 2019-01-10T15:29:54+00:00

Neuroma di Morton

Il Neuroma di Morton è un inspessimento doloroso di un nervo interdigitale plantare cioè il nervo che decorre nella pianta del piede e porta la sensibilità alle dita. Nella maggior parte dei pazienti il neuroma viene riscontrato nello spazio interdigitale tra il terzo e quarto dito, ma in linea teorica qualunque spazio interdigitale può esserne colpito, anche in tutti e due i piedi. Per neuroma si intende in genere dal punto di vista istologico una fibrosi perineurale con edema endoneurale, degenerazione assonale e proliferazione vascolare locale, in assenza di fatti proliferativi del tessuto nervoso vero e proprio, che anzi risultata impoverito e disperso.

ETIOPATOGENESI

I traumi ripetuti nel tempo causano un’inspessimento del legamento trasverso che collega i metatarsi che con il passare del tempo  “strozza” il nervo che passa sotto e che così si infiamma e si  ingrossa. Questo meccanismo sarebbe presente in particolare nei corridori e nelle persone che utilizzano  scarpe strette  con il tacco, causa di una maggior pressione del piede  in prossimità delle dita. Secondo i dati medici, le persone con delle deformità del piede come le dita a martello o il piede piatto hanno una maggiore possibilità di sviluppare un neuroma di Morton.

SINTOMI

La sintomatologia è molto caratteristica: quasi sempre solo utilizzando calzature chiuse insorge un dolore urente, trafittivo, associato a bruciore e sensazione di formicolio alle dita colpite. Nei casi più gravi le dita si divaricano e il paziente prova dolore anche solo nell’indossare le calzature. A volte l’unico sollievo è togliere la scarpa o massaggiare il piede. In conseguenza delle caratteristiche sopra citate la maggioranza dei pazienti è costituita da donne di età media. Talvolta il paziente descrive la sensazione di “un qualcosa di estraneo” sotto il piede, che talora scompare da solo con uno “scatto”. Da qui il cosiddetto “segno della vetrina”, quando il paziente finge di osservare una vetrina per sfilarsi la calzatura.

DIAGNOSI

La diagnosi è prevalentemente clinica. I sintomi riferiti dal paziente e l’esclusione di metatarsalgia conduce spesso all’identificazione della patologia. L’Ecografia si è dimostrata nel corso degli anni, grazie anche al miglioramento tecnologico delle attrezzature utilizzate, sicuramente la più affidabile per la diagnosi. La Risonanza Magnetica (RM) offre vantaggi nella diagnosi di neuroma di Morton anche se è da considerare indagine di secondo livello. Sicuramente la RM è superiore nella diagnosi differenziale, per la sua sensibilità verso le patologie in diagnosi differenziale, come le fratture da stress, le sinoviti delle metatarso-falangee, altre patologie delle parti molli come lipomi, angiomi, gangli tendinei.

TERAPIA

La terapia conservativa è raramente efficace. Si ottiene qualche beneficio indossando calzature larghe e comode, riducendo attività fisiche (soprattutto corsa e ballo che comportano un eccessivo stress meccanico sui piedi), adottando plantari di scarico. Anche il trattamento infiltrativo cortisonico talvolta riduce temporaneamente i sintomi. L’infiltrazione diretta di fenolo nel nervo si è dimostrata discretamente efficace nell’eliminare il dolore nevralgico per la nota azione neurolitica diretta, ma è gravata da un alto tasso di disturbi collaterali, con riscontro di danni anche severi alle parti molli intermetatarsali.
Il trattamento chirurgico del neuroma di Morton rappresenta invece la soluzione più utilizzata ed efficace. L’asportazione del neuroma si esegue con diversi approcci chirurgici: plantare e dorsale. L’approccio dorsale è il più utilizzato perché sembra dare maggiori garanzie di successo evitando la cicatrice plantare e l’atrofia del cuscinetto plantare. Si esegue un’incisione in corrispondenza dello spazio intermetatarsale interessato, si localizza e si isola il neuroma, che si asporta completamente. Successivamente all’intervento inevitabilmente, dal momento che si asporta un nervo sensitivo, si avrà la perdita della sensibilità nelle dita interessate nonostante la risoluzione del dolore. Di recente introduzione è anche l’alcolizzazione ecoguidata. Si tratta di localizzare accuratamente il nervo sotto guida ecografica, raggiungerlo con un sottile ago in anestesia locale ed eseguire una iniezione composta da un cocktail di alcool ed anestetico locale. Tale sostanza iniettata intorno e dentro il nervo produce una neurolisi chimica, attraverso disidratazione, e necrosi.

LA MIA OPINIONE

Se un tempo il neuroma di Morton era una malattia nota solo agli ortopedici ora è così diffusa la sua conoscenza che si abusa spesso di tale diagnosi confondendo con essa le molto più frequenti metatarsalgie e capsuliti. L’unica terapia utile per il neuroma di Morton è l’intervento chirurgico per cui prima di accettare tale trattamento nei casi dubbi, e sono tanti, ritengo appropriato affidarsi a cure più semplici (infiltrazioni, plantari) per avere la certezza che non sia stata effettuata errata diagnosi.

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