Sindrome del tunnel carpale 2019-01-10T15:16:37+00:00

Sindrome del Tunnel Carpale

La Sindrome del Tunnel Carpale (STC) è una compressione del Nervo Mediano in corrispondenza del suo decorso a livello del polso entro il tunnel osteofibroso carpale. Questo tunnel è una vera “galleria” attraverso la quale il nervo mediano passa per entrare nella mano ed innervarla. Il pavimento di questa galleria è costituito dalle ossa del carpo e dai tendini che servono alla mobilizzazione della mano e delle dita, il tetto dal legamento trasverso del carpo che la chiude.
Usualmente la compressione avviene per aumento della durezza del legamento, la cosiddetta fibrosi, oppure per malattie come l’Artrite Reumatoide che determina tumefazione dei tendini che invadono e riducono il volume del tunnel.

Il nervo può essere compresso anche in conseguenza di una frattura di polso consolidata viziosamente o immobilizzata con un gesso in posizione di flessione troppo marcata.

ETIOPATOGENESI

Colpisce più frequentemente le donne fra i 40 e i 60 anni. Nella maggioranza dei casi la Sindrome del Tunnel Carpale presenta una
causa sconosciuta. Tra i fattori chiamati in causa per determinare la Sindrome del Tunnel Carpale, vanno ricordate certe professioni che comportano attività manuali ripetitive, specie se associate a microtraumi diretti sulla superficie palmare. Questa affezione risulta inoltre più frequente nei pazienti diabetici, negli emodializzati e nell’artrite reumatoide. Talvolta può avere un’origine postraumatica, come negli esiti di fratture del polso, come conseguenza di deformità acquisite del tunnel carpale.

SINTOMI

La Sindrome del Tunnel Carpale provoca una serie di sintomi a carico della porzione palmare del pollice, dell’indice, del medio e di metà dell’anulare. Tali sintomi sono principalmente il formicolio e il dolore, particolarmente notturno: tipicamente il paziente si sveglia con la mano addormentata e dolente, con una percezione di “spilli” che pungono i polpastrelli ed è costretto ad alcune manovre (scuotere la mano, farla “cadere” fuori dal letto) per poter alleviare il dolore. Durante il giorno i sintomi si accentuano invece svolgendo azioni quali scrivere, digitare su una tastiera, fare le pulizie di casa o lavorare a maglia.
In fase avanzata la mano può sembrare debole, i muscoli alla base del pollice si assottigliano, le dita sono intorpidite, incapaci di realizzare movimenti fini per cui gli oggetti possono cadere dalle mani.

DIAGNOSI

L’esame che consente di porre diagnosi, oltre ovviamente alla valutazione clinica, è l’Elettromiografia (EMG), indagine che determina anche lo stato di degenerazione del nervo e quindi la prognosi. L’esame consta nel porre piccoli elettrodi o aghi sulla cute prima del polso per stimolare il Nervo Mediano. Nei soggetti con Sindrome del Tunnel Carpale vi èun ritardo della conduzione dello stimolo elettrico ai muscoli innervati dal nervo mediano.
Un nervo compresso per molti anni, ha scarse capacità di recupero anche con l’intervento chirurgico infatti nei casi in cui il paziente non si sottoponga all’intervento si assiste comunemente ad un peggioramento dei sintomi con progressiva compromissione della capacità di prensione della mano, la quale può andare incontro a stati di ipotrofia irreversibile della muscolatura innervata dal nervo mediano.

TERAPIA

Trattamento conservativo. Infiltrazioni di cortisone all’interno del tunnel carpale possono ridurre e più raramente far scomparire la sintomatologia. L’immobilizzazione con tutore rigido sicuramente riduce il dolore notturno, dovuto all’atteggiamento in flessione del polso durante la notte, ma raramente guarisce la sofferenza del nervo. La terapia medica con farmaci neurotrofici in fase iniziale possono far regredire almeno parzialmente i sintomi.

Trattamento chirurgico. E’ sicuramente efficace e quasi sempre necessario soprattutto nei casi di grave sofferenza del nervo ed  in tutti i casi in cui si sia dimostrato inefficace il trattamento conservativo.
L’intervento si esegue in anestesia locale e dura meno di 5 minuti. Con un’incisione di pochi centimetri si seziona il legamento trasverso del carpo, liberando il nervo dalla compressione che tale legamento provoca. Dopo l’intervento al paziente viene applicato un bendaggio per qualche giorno, a circa 10 giorni dall’intervento si rimuovono i punti di sutura, dopo 20 giorni il paziente riprende qualsiasi attività
Immediatamente dopo l’intervento scompare il dolore mentre occorrono da alcune settimane ad alcuni mesi per potere riprendere la forza e la sensibilità.

LA MIA OPINIONE

Pochissime sono le possibilità di evitare l’intervento quando l’Elettromiografia conferma la sofferenza del nervo mediano. Le varie terapie alternative al massimo possono rinviare tale provvedimento. Anzi inutile aspettare troppo tempo quando è dimostrata grande compressione del nervo: proprio in questi casi c’è il rischio che il nervo non recuperi completamente lasciando qualche dolore e qualche zona della mano insensibile.

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