Morbo di Dupuytren 2019-01-10T15:15:07+00:00

Morbo di Dupuytren

Detta anche malattia o contrattura di Dupuytren è una malattia degenerativa benigna dovuta a disordini connettivali, caratterizzata dall’ispessimento e dalla retrazione dell’aponeurosi palmare, una fascia fibrosa che si trova subito al di sotto della cute del palmo della mano. In fase avanzata tale retrazione che colpisce prevalentemente l’anulare ed il mignolo, provoca limitazione dei movimenti delle dita.

ETIOPATOGENESI

Nell’80% dei casi riguarda il sesso maschile, può esserci una predisposizione familiare su base genetica. Può essere favorita e aggravata da lavori manuali pesanti, micro-traumi ripetuti, da patologie come diabete, alcolismo, o dall’uso di farmaci tipo Gardenale.

SINTOMI

Il Morbo di Dupuytren è caratterizzato dall’assenza di una sintomatologia dolorosa.

Nella maggior parte dei casi il paziente si accorge dell’insorgenza di piccoli noduli non dolorosi nel tessuto sottocutaneo della mano. La malattia progredisce con la formazione di cordoni che convergono verso il centro del polso. Questi cordoni sono anelastici e, accorciandosi, progressivamente retraggono e flettono le dita. Spesso vi sono aderenze tra la fascia e la cute, che formano delle fossette a ridosso delle pieghe palmari.

L’evoluzione è molto lenta, dura quasi sempre mesi o anni, ma non c’è miglioramento spontaneo. I tendini tuttavia restano sempre intatti. La diagnosi è prevalentemente clinica e non è necessario sottoporsi ad ecografie o ad altre indagini.

La malattia è classificata in 4 stadi in base all’angolo formato dalle falangi rispetto alla mano: Stadio 1 flessione di una o più dita con angolo inferiore a 45°, Stadio 2 con flessione con angolo tra 45° e 90°, Stadio 3 flessione con angolo tra 90° e 135° e Stadio 4 con flessione con angolo tra 135° e 180°.

TERAPIA

Non esiste un trattamento definitivo per questa patologia.

Negli stadi iniziali può essere fatto un tentativo terapeutico fisioterapico mediante ausilio di tutori, il cui scopo e quello di ritardare il più possibile la flessione incoercibile delle dita.

Quando la retrazione inizia a manifestarsi il trattamento di scelta è quello chirurgico. Scopo dell’intervento chirurgico è quello di ristabilire, per quanto possibile, la corretta funzionalità.

L’intervento detto aponeurectomia selettiva, rimuove le corde e i noduli per permettere di recuperare l’estensione delle dita e quindi il recupero funzionale della mano. E’ un’intervento talvolta delicato a causa delle strutture vascolari, nervose e tendinee che si trovano nel palmo della mano a stretto contatto con il tessuto fibroso da rimuovere.

L’incisione si effettua a “Z” multiple allo scopo di guadagnare tessuto per eseguire una sutura cutanea che non sia in tensione a livello del palmo della mano. Incisa la cute si procede alla graduale asportazione della malattia che si caratterizza per la presenza di tessuto fibroso che sovrasta i tendini flessori, i nervi e le arterie digitali. La rimozione deve essere effettuata nel completo rispetto di tali strutture.

La malattia può recidivare dopo intervento chirurgico sviluppando cordoni di malattia lungo gli stessi raggi (o in altri diversi) della mano.

POST-OPERATORIO

Al termine dell’intervento si applica per 2 settimane un bendaggio rigido comprendente il polso e la mano, lasciando le dita libere. Talora è utile eseguire successivamente un ciclo di terapia per recuperare completamente la flessione ed estensione delle dita.

Nei casi più gravi, quelli in cui si sia giunti all’intervento con una flessione completa delle dita, la patologia potrebbe migliorare senza risolversi del tutto.

LA MIA OPINIONE

Il morbo di Dupuytren se trascurato può arrivare ad un punto di non ritorno per quanto riguarda l’atteggiamento in flessione delle dita. I noduli sul palmo della mano o un’iniziale atteggiamento in flessione del dito sono facilmente risolvibili con un semplice intervento. Il paziente che si presenta in ambulatorio dopo anni dall’insorgenza della malattia e con uno o più dita molto flesse difficilmente potrà ottenere a fine intervento il completo recupero dell’estensione delle dita. Inoltre in questi casi le ferite chirurgiche fanno notevole fatica a guarire: possono essere necessari tante settimane.

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